27 ottobre 2011

LA DONNA NELLA BIBBIA

Tutti bravi a giudicare i difetti delle altre religioni e a criticarle, ma quando si tocca la propria fede iniziano una serie di banali scuse, di balbettii e di assurdi attachi del tipo: "Eretici!", "Blasfemi!", "Peccatori!".
Vorrei portare alla vostra conoscenza alcuni versetti della Bibbia, tanto osannato e venerato ma dai molti mai letto. E' vero, infatti, che nell'Islam la donna viene trattata peggio degli animali, ma è tanto vero che nel Cristianesimo se ci attenessimo al testo sacro l'immagine sarebbe la stessa.

La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. (I Timoteo 2.11)

Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera. (Levitico 19, 20)

Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. (I Timoteo 2.12)

e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione (I Timoteo 2.14)

Queste sono alcune delle tante frasi che compaiono nella Bibbia dove la figura femminile viene insultata, denigrata o comunque sottovalutata.
Questo è il testo sacro di una religione omofoba, maschilista, ipocrita.
Questo è la religione di milioni di persone le quali credono in un Dio assassino, che nel corso del racconto biblico ha ucciso migliaia di persone.

20 ottobre 2011

LA FINE DEL RAIS

E' ufficiale. Il rais, l'uomo che per oltre 40 anni fu a capo della Libia è stato ucciso. Lo cercavano da tempo, lo volevano morto, volevano fargliela pagare. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene, a quanto pare.
Premetto che uccidere qualcuno è senza dubbio un atto indegno in ogni caso, ma la morte di Gheddafi ha segnato la fine di quella guerra durata mesi in Libia. Il Cnt ha ufficializzato il decesso e compaiono già le prime foto (una di essere in alto a sinistra dell'articolo).

Ormai è abitudine nel web ricordare le persone scomparse con citazioni o narrando cosa hanno fatto, e perciò lo farò anche io.
Voglio raccontare del trattato Roma-Tripoli, ovvero l'accordo fra il rais e Berlusconi che autorizzava la Libia a gestire i clandestini arrivati e catturati in Italia. Questo fu un vanto per il centro destra italiano anche se non ha mai specificato che cosa subivano queste persone nei territori del Magreb. Le carceri libiche, infatti, erano veri e propri lager. Fucilazioni, torture di ogni tipo, come l'elettricità sui testicoli o giornate passate in piedi sotto il sole senza acqua nè cibo, l'arresto senza motivazione (bastava non essere libici), posti di blocco sul confine per evitare che arrivassero ragazzi di altri paesi. Ragazzi che sono morti a migliaia grazie la complicità dell'Italia.
E quando il mondo si è accorto di questo personaggio e ha deciso di attaccare noi, valorosi, italiani ci siamo schierati dando addosso al dittatore (quando poche settimane prima B. lo definica un "amico").

18 ottobre 2011

QUELLA PUTTANATA DELLA LEGGE REALE

Più grossa non la poteva sparare Antonio Di Pietro, uno dei leader di quella "sinistra" falsa che vive da anni. Ricreare una legge Reale bis. Questo nome mette ancora i brividi ai reduci delle proteste degli anni '70. Una legge atroce, una legge che può tranquillamente essere stata attuta durante l'oppresione fascista.

Dice, infatti, l'articolo 14 che è permesso alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi per «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona».
 L'articolo 5 vieta l'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico.
Inoltre poteva essere attuato l'arresto preventivo, con un fermo di adirittura 96 ore, senza necessariamente ci fosse stato un reato.

Giorgiana Masi
In poche parole un poliziotto in mezzo ad una manifestazione poteva sparare alla folla per evitare che accadessero disordine.
Pensate solo un momento a cosa sarebbe potuto accadere con questa legge a Genova nel 2001, durante quel G8 dove morì Carlo Giuliani per colpa dei celerini e dei loro bastardissimi abusi di potere.
Pensate cosa sarebbe potuto accadere con questa legge sabato 15 a Roma.

Pensate cosa è accatuo, grazie a questa legge, il 12 maggio 1977 quanto un proiettile calibro 22 colpi GIORGIANA MASI (diciottenne all'epoca) che manifestava assieme a tante altre persone. Inutile dire che quella ragazza è morta. Morta come altre 253 persone sempre grazie, o per colpa, di questa legge.

Allora non spariamo cazzate per favore. Vogliamo veramente che venga ricreata una legge che ha ucciso? Una legge che ha ferito centinaia di persone? Pensateci.

14 ottobre 2011

316 PERSONE 'DI FIDUCIA'


Eh già! Anche stavolta il furbacchione ce l'ha fatta. Ha ottenuto quello che cercava, quello che voleva: la fiducia. La fiducia di chi? Dei suoi fedeli leccapiedi. Per non presentarsi davanti al capo della Stato gli servivano 316 voti e 316 sono stati. Un colpo di fortuna? No, quella è roba da comunisti. Sarà forse che anche questa volta ha messo la mano nel portafoglio (il suo per una volta)? Sono solo suppozioni, nulla di certo! Ma intanto, con grande prontezza, spuntano nuove poltrone con i fedelissimi seduti sopra. E' avvenuta, infatti, la nomina di due vice ministri: Catia Polidori e Aurelio Misiti. E perchè non si sentissero soli compaiono anche due nuovi sottosegretari: Pino Galate e Guido Vicentone. Accipicchia (per non cadere nel volgare)!
E’ questo il sistema di fare politica? Devo ammettere che nel tempo è cambiato, in meglio o in peggio non spetta a me dirlo. Comunque lui è ancora, fisso, ancorato, incollato. E’ troppo importante rimanere appollaiato su quel trespolo in quella Camera. Non dovrà mica presentarsi in tribunale e forse venire addirittura condannato. Povero lui.

09 ottobre 2011

48 ANNI DOPO IL VAJONT

Emiliano Liuzzi nel su blog sul Fatto Quotidiano ricorda il disastro del Vajont dopo 48 anni fra morti e disonesti, politici e non. Un genocidio che ha segnato la storia dell'Italia, una catastrofe annunciata e risaputa ma sempre negata, perchè gli interessi erano troppo grandi e qualche vita in meno non era una grande perdita.


06 ottobre 2011

ADDIO STEVE JOBS


1955-2011

PARLA JIMMY WALES (WIKIPEDIA)

Jimmy Wales, co-fondadore di Wikipedia, si defnisce sconvolto per la legge bavaglio. Egli stesso infatti ammette di vedere per la prima volta al mondo una legge del genere.

Intervista di Chris Potter - International Journalism Festival (Traduzione di Roberta Aiello)


È la prima volta che Wikipedia ha intrapreso una operazione del genere. Perché in Italia adesso?
La decisione è stata presa dalla comunità italiana, in parte perché pensava non vi fosse la possibilità di una protesta efficace nei media mainstream italiani senza un'azione coraggiosa.

Perché su Twitter ha definito questo progetto di legge idiota?
Perché lo è! L'Italia ha già leggi assolutamente efficaci contro la diffamazione, e questa proposta di legge va oltre in modo drammatico. Non ho mai sentito di una legge simile in nessun'altra parte del mondo.

La legge proposta prevede che per qualsiasi sito web, inclusi blog personali, giornali, Wikipedia, sia obbligatorio pubblicare una cosiddetta "rettifica", da parte di chiunque sostenga che sia stato scritto qualcosa di sbagliato sulla propria persona. Non vi è alcun obbligo di controllo giuridico, nessuna possibilità di dire "no", e le multe per inosservanza sono sostanziali.

Questo significherebbe per Wikipedia che siamo obbligati a pubblicare qualsiasi cosa scritta da qualsiasi persona, a prescindere dalla presenza o meno di fonti, a prescindere dalla correttezza o meno della "rettifica".

Il governo italiano ha annunciato che verrà modificata la proposta di legge applicandola solo alle testate registrate. I blog e le voci di Wikipedia saranno escluse. Questo è visto da molti come una vittoria della campagna di Wikipedia.
Penso che sia una vittoria di Wikipedia, ma rimane un duro colpo per la libertà di stampa in Italia. La legge è ingiusta se applicata ai wikipediani o ai giornali tradizionali. Si pensa, e giustamente a mio avviso, che si tratta di una mossa di Berlusconi per costringere i pochi media che lui non possiede o controlla a piegarsi ai suoi desideri, pubblicando la sua versione dei fatti come "rettifica", anche se i media sanno che quella rettifica è falsa.

Questa è stata una battaglia per la libertà di espressione, che non riguarda solo l'Italia. È d'accordo?
Sì. La comunità italiana ha difeso la libertà di espressione, diritto fondamentale dell'umanità, ma è una questione che riguarda tutti. Tutti i governi sono avvertiti: noi, cittadini del mondo, siamo qui e non potete farci tacere mai più.

05 ottobre 2011

NOVANTANOVEPERCENTO

Lascio spazio alle immagini perchè meritano molto più delle mie parole.
ADESSO I CONTI LI FATE CON NOI!



IMBAVAGLIATE PANIZ, NON NOI

Le stronzate dette e ridette dalle file del Pdl in merito alla legge bavaglio sono tante e di tutti i tipi. E, per non smentirsi (non sia mai!), oggi Maurizio Paniz (Pdl) ai microfoni di Radio 24 ci ha "deliziato" con una porcata delle sue. Infatti, riferendosi alla legge porcata bavaglio, la stessa che ha indotto Wikipedia ad autocensurarsi, ha detto: “Il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione penale. Il carcere magari è un percorso più lungo. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere. Cosa che è tutto sommato molto rara nel nostro ordinamento per questa tipologia di situazione”.

Dov'è il PAESE LIBERO (sembra ormai solo un parolone senza significato)? Dov'è è la NOSTRA LIBERTA'? Perchè si permettono, e c'è chi glielo permette, di creare leggi di merda che vanno contro la nostra Costituzione?

04 ottobre 2011

WIKI CHIUDE, CHISSA PERCHE'

Particolare la protesta di Wikpedia, l'enciclopedia del web, contro il DDL intercettazioni. Le motivazioni che la spingono a ciò sono racchiuse in una lettera ai lettori che compare sul sito al posto di tutte le altre pagine.

<< Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue, che può essere consultata in qualunque momento senza spendere nulla.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti. >>

Leggendo queste parole ci si ritrova veramente incazzati per gli effetti del ddl porcata già disastrosi prima e catastrofici ora.

L'auspicio è che Wikipedia Italia non chiuda veramente altrimenti per il web tricolore sarebbe un'enorme perdita e potremmo veramente dire a Berlusconi e i suoi scagnozzi un grande VAFFANCULO!

DONA UN EURO CON BNL E TWITTER

Grazie ad un accordo tra We are social e BNL – Gruppo BNP Paribas puoi far sì che la banca in questioni doni UN EURO a Telethon per ogni persona che creerà un tweet su twitter con il tag #bnlinaction.

Lo scopo è di far conoscere il progetto Telethon e ormai dare visibilità a BNL.
Scrivere un misero tweet non vi costa nulla, perchè non farlo? 

Il mio tweet!

 LINK: www.twitter.com

NON CI METTERANNO IL BAVAGLIO

Non serve diquisire perchè la legge bavaglio sia una porcata. Basta guardare i suoi effetti e confrontarli con la legge italiana.

  Si deve sapere infatti che se dovesse passare i magistrati non potranno più indagare usando le intercettazioni telefoniche ed ambientali, i giornalisti non potranno più riportarle e ci verrebbe tolto il diritto d'informazione. E perchè vogliono questa legge? La risposta è quasi scontata: per lui. Per l'On. Berlusconi Silvio che si è visto in trappola con questo sistema rischiando che i suoi affari non leciti fossero di dominio pubblico e quindi di andare in carcere. E quale modo migliore se non di creare una legge apposita?
Ricordiamo che le intercettazioni hanno risolto moltissimi processi per mafia, non serve dire altro.

E se questi erano gli effetti della 'legge bavaglio' è doveroso riportare una frase che compare nella Costituzione, precisamente nell'articolo numero 21:

<< Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. >>


03 ottobre 2011

NON E' SATIRA

La satira, mezzo enorme per chi vuole stuzzicare i potenti, non è un'offesa esplicita. La satira non è infangare apertamente l'immagine di una persona. Dire che quella persona è un cantante di merda non è far satira.

E quella di Nonciclopedia sicuramente non era satira. Non solo nei confronti del rocker Vasco Rossi, ma anche di tantissimi altri artisti. E chi si permette di attaccare il Blasco senza sapere niente sulle vicende giudiziarie del fatto è solo un deficente (questa non è satira, s'intenda).


<< Un anno e mezzo circa dalla denuncia per diffamazione il magistrato in questi giorni ha riscontrato che gli elementi di reato per diffamazione esistono tutti e lo ha comunicato alle parti.
In seguito alla comunicazione del magistrato, gli ammministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perché si sono evidentemente accorti di essere nel torto. Vasco non ha mai chiesto la chiusura del sito, ha molto semplicemente chiesto al suo avvocato di difenderlo in sede giudiziaria dalla diffamazione, persistente. E' evidente che non sono vittime, ed è un giudice a decidere che sussiste il reato per diffamazione, cosa ben diversa dal definirsi un sito di satira. Attenzione a pubblicare notizie solo unilaterali, chi si occupa di web sa bene che è molto difficile far chiudere un sito, se non addirittura impossibile. >>  (vascorossi.net)

Il sito di Nonciclopedia non si deve arrabbiare tanto. Poteva, anzi, doveva aspettarselo prima o poi da qualcuno. Calcare la mano, sempre, in ogni circostanza, non può che dare adito a certi fatti.

Io sono una persona che ama la satira, che vive di satira. La satira di Luttazzi, la satira di Vauro, la satira di giornalisti come Travaglio sono divine. Ma sfociare nel reato non è satira.

La vostra libertà finisce dove inizia quella di un altro.

02 ottobre 2011

TOCCA A NOI!

Sarò breve e conciso, non voglio che il mio messaggio venga disperso in futili discorsi.

Tunisia, Egitto, Libia, Spagna e Stati Uniti. Questa è parte della lista di stati che si sono visti coinvolti nell'onda che sta modificando il mondo. Chiamateli rivoluzionari, ribelli, indignados, violenti o quel cazzo che volete, ma grazie a loro quel vento frizzantino di cambiamento si inizia a sentire.
Cosa vogliono? Vogliono che l'economia non schiacci i lavoratori come solo lei bastardamente sa fare, vogliono che la politica non abbia come dipendenti i cittadini ma che siano i cittadini che hanno come dipentente la politica, vogliono che i potenti di turno si levino dalle palle lasciando spazio alla vera forza motore: la gente.

E cosa aspettiamo noi, italiani, a reagire? Noi, che abbiamo il peggior governo di centro destra d'Europa, noi che siamo tra i peggiori economicamente dopo Grecia e Spagna, noi che abbiamo una classe politica e dirigente di merda, noi che siamo derisi dal mondo.

Vorrei solo esprimere il mio appoggio alle 700 persone arrestate oggi a New York dopo le manifestazioni contro Wall Street.

LA SCUSA "PADANIA"

Ribadiamo un concetto che ad alcuni ancora suona strano: non esiste alcuna Padania. E' finita l'era delle menzogne leghiste nei confronti del popolo, quando Bossi urlava alle folle promesse mai mantenute, come creare la famosa "secessione" fra nord e sud. Sono finite quelle frasi calamita che attiravano votanti convinti che si sono tramutati oggi in uomini delusi.
Lo stato padano, come si sa, non avrà mai una nascista, ma il Carroccio ha cercato di ribadire il concetto con metodi a dir poco ridicoli. Ricordiamo la vittoria della Padania ai mondiali di calcio per stati non riconosciutio il  noto giro di Padania, che tanto ha fatto discutere.

Si trattano solo di stronzate, di prese per il culo, di illusioni surreali. L'Italia è una sola ed indivisibile, chi cerca di affermare il contrario può anche uscire dai suoi confini.